Progetto Unicef La Pigotta

Notizie dal 06.06.2025

Progetto Unicef La Pigotta

Conclusione festosa del progetto “Pigotta” nella casa di riposo di Laives

Sabato pomeriggio 31.05.2025, si è svolta, presso la casa di riposo di Laives, la cerimonia di chiusura del progetto Pigotta – un’iniziativa dal cuore grande, realizzata in collaborazione con le volontarie dell’UNICEF, che ha accompagnato i nostri ospiti, durante i mesi invernali.

Il progetto ha preso il via nell’ottobre 2024, quando le volontarie dell’UNICEF hanno visitato per la prima volta la nostra struttura. Da quel momento, ogni mercoledì pomeriggio, sono venute nella nostra casa di riposo per creare insieme alle nostre residenti, con cura e tanta pazienza, le cosiddette “Pigotte” – bambole di pezza realizzate con materiali di recupero, ognuna con la sua storia. Il progetto ha offerto non solo momenti creativi, ma anche preziosi scambi personali e conversazioni arricchenti tra giovani e anziani.

Sabato abbiamo celebrato degnamente la conclusione di questo bellissimo percorso: alla presenza del referente comunale Walter Landi, della direttrice Elisa Grazzi, del vicepresidente Peter Quirini, del nostro personale, di numerose volontarie e naturalmente dei nostri ospiti, si è svolto un pomeriggio emozionante sulla terrazza addobbata a festa della struttura.

Per deliziare i partecipanti è stato offerto un piccolo e curato rinfresco. Il signor Beniamino ha accompagnato musicalmente il pomeriggio con la sua fisarmonica, creando un’atmosfera particolarmente calda e accogliente.

Tutte le Pigotte realizzate nei mesi del progetto sono state presentate solennemente, comprese alcune bambole personalizzate, realizzate con particolare dedizione. Un momento speciale è ancora in arrivo: oggi il sindaco Giovanni Seppi riceverà la sua Pigotta personale.

Anche la nostra responsabile dell’animazione, Manuela, insieme a diversi membri del nostro team, ha partecipato alla festa, condividendo la gioia per la riuscita di un progetto davvero speciale.

Il progetto Pigotta, che prende il nome dalle tradizionali bambole di stoffa nate durante il periodo di guerra, ha dimostrato in modo toccante quanto possa essere creativo, vivo e comunitario il quotidiano in una casa di riposo. Tutti i materiali utilizzati provenivano da fonti di recupero, in pieno spirito di sostenibilità – un ulteriore, prezioso valore aggiunto di questo progetto intergenerazionale.

Un sentito ringraziamento va a tutte le persone coinvolte – in particolare alle volontarie dell’UNICEF, che con tempo, cuore e dedizione hanno reso possibile tutto questo.