L’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona denominata “centro assistenza Tschögglberg” è costituita in attuazione della legge regionale 21 settembre 2005, n. 7 ed ha sede legale a Meltina. L’Azienda nella forma giuridica attuale deriva dalla fusione dell’Istituzione Pubblica di Assistenza e Beneficenza “Casa di Riposo Meltina - Fondazione Oberrauch” – Meltina e dell’Istituzione Pubblica di Assistenza e Beneficenza "Casa di Riposo San Genesio" – San Genesio Atesino.
Nell’area del Monzoccolo si trovano, fino all’approvazione del presente statuto, la casa di riposo di Meltina, gestita dall’Istituzione Pubblica di Assistenza e Beneficenza “Casa di Riposo Meltina - Fondazione Oberrauch” – Meltina e la comunità alloggio per anziani di San Genesio Atesino gestita dell’Istituzione Pubblica di Assistenza e Beneficenza "Casa di Riposo San Genesio Atesino" – San Genesio Atesino. Ai sensi delle disposizioni di cui al Titolo V della L.R. 21 settembre 2005, n. 7 è sorta la necessità di fondere le due IPAB, che perseguono lo stesso scopo, al fine di costituire una nuova
azienda pubblica di servizi alla persona nell’area del Monzoccolo;
La Casa di riposo di Meltina, fondazione A. Oberrauch ha la seguente origine storica: Il reverendo Anton Oberrauch il parroco di Meltina dal 1792 al 1823, attraversa un mandato irrequieto, caratterizzato da divieti e lotte intorno alla vigilia del
nuovo secolo. Il parroco Oberrauch nell’anno 1823 si ritira dal mandato, acquista la casetta sotto la chiesa, chiamata Lumpische Behausung (alloggio dei cenci), ne commissiona il restauro e fa costruire al suo interno una piccola cappella. Il reverendo Oberrauch decede nell’anno 1825 e lascia l’eredità in base al documento di donazione del 17 marzo
1826 il suo alloggio – all’epoca chiamato casa dei cenci oppure casa dei tessitori) all’amministrazione comunale, al fine di metterlo a disposizione ai chirurghi e ai poveri. Insieme all’ospedale il parroco Oberrauch lascia ai poveri di Meltina anche il fondo ospedale. Fino alla sua morte nell’anno 1833 la signora Ursula Zischg, perpetua del parroco Oberrauch, detiene l’usufrutto della casa. Si suppone che vi abitasse fino alla sua morte, dopo la quale la casa passa al comune di Meltina.
In seguito il fondo ospedale sarà alimentato da diversi lasciti, tasse per i poveri, prelevate dalla messa all’asta di masi e da donazioni. La struttura prende il nome di casa dei poveri, casa dei cenci e successivamente ospedale (l’iscrizione catastale riporta la denominazione fondo ospedale). Il tribunale real-imperiale nell’anno 1834 affida l’amministrazione della fondazione ad un comitato, composto dal borgomastro (sindaco), dal parroco in funzione di direttore e da un amministratore
dell’ospedale. Il comitato delibera le ammissioni in base ai criteri povertà, fabbisogno d’assistenza, buona condotta e meriti acquisiti nella comunità. Tuttavia possono essere accolti anche forestieri. Gli ammalati vengono assistiti dal parroco, il
denaro occorrente proviene dal fondo ospedale. Gli amministratori danno prova della loro abilità nell’amministrazione del fondo. L’imperativo si chiama parsimonia. Tra l’altro concedono crediti a tassi d’interesse accessibili. Dalle fatturazioni
relative ad alcune annate intorno al 1900 si evince che la struttura fosse finanziata dagli introiti di tali interessi. Il registro dei poveri nell’anno 1909 documenta la presenza di 10 persone nell’”ospedale”. La struttura è finanziata grazie a 5 heller (unità
numismatica) al giorno, provenienti dal fondo ospedale. La popolazione locale dona beni naturali per i poveri, gli stessi abitanti raccolgono latte ecc. presso i contadini. Fino all’anno 1923 i resoconti riportano spese per una governante. Pertanto si può supporre che la struttura fosse gestita da una governante. Nel 1912 12 persone vivono nell‘“ospedale“, i
motivi d’ammissione riportati nella documentazione sono vetustà, inabilità al lavoro e malattia. I cittadini di Meltina che ancora ricordano quei tempi raccontano che nell’ospedale fossero sistemate anche aule scolastiche e che l’insegnante abitasse nello stesso ospedale. Il rendiconto dell’anno 1922 è presentato dall’Armen-Spital-Fonds (fondo poveri
dell’ospedale), quello del 1923 dal Fondo Ospedale Poveri. Una registrazione risalente all’anno 1930 dimostra il passaggio della gestione alla Congregazione di Carità. Nell’anno 1928 le suore dell’ordine terziario subentrano nella gestione della casa di riposo di Meltina. In media sono presenti 3 monache, provvedendo al servizio sociale e caritativo nella casa di riposo di Meltina. Il loro impegno è destinato principalmente alla cura delle persone anziane. Tuttavia, per molti anni si prendono cura anche della refezione scolastica, dirigono una scuola di cucito per le ragazze dopo la conclusione
del loro obbligo scolastico, nell’orto sono coltivate piante dedicate alla vendita. La casa di riposo diviene il riferimento per l’assistenza sanitaria dei dintorni. Non a caso la casa di riposo ancora oggi è chiamata l‘ospedale.
Con la legge n. 847 del 3 giugno 1937 sarà istituito l’Ente Comunale di Assistenza (ECA) e abolita la Congregazione di Carità. L’intero patrimonio è trasferito all’ECA, la quale è dotata di un proprio statuto, indicando il fine sociale d’assistere coloro che si trovassero in condizioni di particolare necessità, inoltre è tenuto a promuovere il coordinamento delle varie attività assistenziali esistenti nel comune. La Congregazione di Carità a Meltina sarà abolita il 1° dicembre 1941 e il patrimonio trasferito all’amministrazione dell’Ente Comunale di Assistenza. Il servizio previdenziale dell’ECA è amministrato da un comitato con funzioni di consiglio d’amministrazione.
La legge regionale n. 2 del 25 febbraio 1982 dispone lo scioglimento dell’opera previdenziale comunale ECA nella regione Trentino – Alto Adige con effetto a partire dal 1° gennaio 1983. Contestualmente i beni mobili ed immobili dell’ECA
sono trasferiti al comune di Meltina, la loro destinazione comunque rimane l’assistenza previdenziale e sociale.
Il comune di Meltina delibera il trasferimento del patrimonio ad una istituzione pubblica assistenza e beneficienza IPAB, costituita ad hoc e classificata di categoria III. Lo scopo sociale prevede l’accoglimento e l’assistenza in funzione delle
possibilità economiche e culturali dell’amministrazione comunale di persone anziane di entrambi i sessi, prevalentemente residenti nel territorio comunale di Meltina e fisicamente e psichicamente indipendenti.