„Buon pomeriggio, a nome della Fondazione Lorenzerhof Vi ringrazio cordialmente per questo invito. Credo che tutti noi siamo consapevoli del fatto che la situazione che si è venuta a creare nelle residenze per anziani a seguito di questa pandemia è molto particolare. Una gran parte della popolazione dell’Alto Adige definita più vulnerabile vive nelle strutture per anziani in modo concentrato, in uno spazio relativamente piccolo.
L'interesse e la compassione per quanto sta accadendo nelle residenze per anziani, le paure e le preoccupazioni, di come stiano i residenti e anche tutti coloro che lavorano in queste strutture, è molta, non solo tra le persone direttamente colpite e i loro parenti, ma anche in generale tra la popolazione.
Per noi della Fondazione Lorenzerhof è stato quindi molto importante, sin dall'inizio, non solo essere e rimanere in contatto costante con i parenti dei residenti, ma anche riferire ripetutamente ad un pubblico più ampio degli avvenimenti nella residenza nel modo più onesto e trasparente possibile - in primo luogo attraverso il nostro sito web, ma anche attraverso diverse dichiarazioni sulla pagina Facebook “Bewohner von Lana” e attraverso diversi articoli dei media.
In questo senso, ringrazio il Sindaco e il Consiglio Comunale di Lana per averci dato l'opportunità di intraprendere un dialogo diretto.
Per ora, qualche dato: la Fondazione Lorenzerhof ospita 150 persone anziane, 138 nella residenza per anziani a Lana, suddivisa in sei aree abitative, e 12 residenti nella comunità alloggio “Haus Sebastian” a Cermes. Più di 180 dipendenti si occupano, giorno dopo giorno, del benessere di questi residenti. La Fondazione gestisce anche un centro diurno con 10 posti e una mensa per anziani per 25 persone. Purtroppo, questi due servizi sono dovuti essere chiusi all'inizio di marzo per attuare le misure di protezione previste per legge.
Questo ci porta agli eventi e alle misure degli ultimi due mesi. Mesi che hanno rovesciato tutto quello che avevamo pensato e fatto fino ad allora.
E posso assicurarvi che, questi sono anche i due mesi più difficili e stressanti dei miei ormai quasi 20 anni come membro del Consiglio d’Amministrazione e poi come Presidente della Fondazione Lorenzerhof. E purtroppo non si vede ancora una fine.
Per il Lorenzerhof è di fondamentale importanza essere una struttura aperta, dove la vita sociale e il contatto con la comunità è di fondamentale valore, attraverso numerosi volontari e associazioni sociali attive, con un parco antistante che è apprezzato e visitato volentieri anche dai cittadini di Lana. L'incontro e l'interazione sociale sono, per così dire, gli elementi fondamentali della nostra filosofia e cultura aziendale.
E poi all'improvviso questo “Lockdown”. Naturalmente, noi come Fondazione Lorenzerhof dedicati alla tutela dei residenti affidati, abbiamo implementato coscienziosamente e professionalmente, a partire dall'inizio di marzo, tutte le misure ordinate dalle autorità statali e regionali e dai responsabili medico-sanitari:
È stato istituito, sotto la direzione della direttrice Beatrix Kaserer e del direttore medico della residenza Dott. Lorenz Knoflach, un team interno di gestione delle crisi operative, la residenza e il parco sono stati chiusi al pubblico, il bar e il ristorante, il centro diurno e la mensa per anziani sono stati chiusi, è stato impedito l'accesso a tutti gli esterni, compresi i parenti e i volontari. Sono state prese e attuate in modo rapido e completo tutte le misure organizzative interne per la protezione dei residenti e del personale. Maggiori dettagli sono disponibili sul nostro sito web, dove sono state comunicate queste misure interne in modo trasparente anche verso l'esterno.
Il nostro obiettivo principale è sempre stato la salute dei residenti e del personale. Così, all'inizio siamo riusciti a tenere lontano il virus dalla residenza. Tuttavia, quasi un mese dopo, il 31 marzo, un residente che fino ad allora era stato completamente privo di sintomi (e anche dopo) è risultato positivo durante un controllo di routine. Tutti i residenti sono stati poi isolati su ordine del medico per prevenire un'ulteriore diffusione del virus. Nelle aree abitative colpite 1 e 2 (al primo piano) purtroppo solo con un modesto successo. Nelle due settimane successive, altri 24 residenti sono risultati positivi al test, dopodiché l'area abitativa 2 è stata convertita, sempre su ordine del medico, in un'area chiusa e riservata per persone con Covid (a sistema chiuso come in un ospedale) e tutti i residenti positivi sono stati trasferiti lì. Questo procedimento è stato anche valutato e lodato come molto professionale dal responsabile medico sanitario competente, sotto la direzione del primario della geriatria, Dott. Wenter.
In conseguenza a queste misure, la maggior parte dei residenti con un'infezione Covid ha mostrato un decorso relativamente leggero della malattia e un'ulteriore diffusione massiva del virus nella residenza è stata finora evitata.
Allora, qual è lo stato attuale nella residenza per anziani di Lana?
Stato residenti:
Oggi, quasi due mesi esatti dopo il “lockdown”, siamo finalmente riusciti a far testare due volte con tampone naso-faringeo tutti i residenti della struttura. Il risultato è che in totale 27 residenti sono risultati positivi. Di questi, nel frattempo, quattro sono deceduti e altri 13 sono risultati due volte negativi al test e sono stati trasferiti come guariti nelle aree abitative. Nelle altre cinque zone abitative, dove tutti i residenti sono risultati per due volte negativi, i severi requisiti di sicurezza per i residenti e il personale possono essere nuovamente un po’ allentati.
Ancora una parola sui dati dei defunti: in questi due mesi al Lorenzerhof sono decedute in totale 15 persone (con e senza infezione), lo stesso numero dell'anno precedente nei mesi di marzo e aprile. Rispetto alla media mensile a lungo termine, tuttavia, è circa il doppio. Quattro dei deceduti sono risultati positivi al test Covid, altri tre sono risultati negativi. Per gli altri non è noto.
Stato dipendenti:
Inizialmente, anche sei dipendenti sono risultati positivi, tre dei quali sono di nuovo in buona salute e tornati al lavoro. Il servizio sanitario ha recentemente testato anche tutti i restanti dipendenti con il test rapido degli anticorpi con il lieto risultato che nessuno di loro è stato infettato. Anche se si tratta solo di un'immagine istantanea, che può cambiare in qualsiasi momento, ha comunque contribuito a tranquillizzare tutte le persone interessate.
Qual è il prossimo passo? Come può e come dovrebbe continuare?
Ebbene, da un lato va detto che, almeno per il momento, il nostro campo d'azione e la nostra autonomia come responsabili del Lorenzerhof sono ancora molto limitati, perché le condizioni iniziali statali e regionali per le residenze per anziani sono ancora in vigore senza modifiche. E la nuova legge provinciale, molto discussa, non prevede cambiamenti neanche in questo senso.
Tuttavia, vorrei concludere con alcune brevi riflessioni personali sulle seguenti quattro punti salienti nonché priorità d'azione:
Priorità residenti:
Si trovano in isolamento più o meno rigoroso da più di due mesi. La necessaria tutela della salute richiede un prezzo elevato a lungo termine per quanto riguarda la qualità della vita, il benessere e l'autodeterminazione dei residenti nella struttura. Questi sono tutti valori che sono alla base delle nostre attività quotidiane.
Quanto tempo può durare una situazione di questo tipo? E quali sono le alternative possibili e anche giustificabili? Cosa succede se un graduale allentamento di queste misure restrittive porta di nuovo ad un aumento significativo delle infezioni e dei decessi?
Priorità parenti:
Per i parenti questa situazione è difficile da sopportare a lungo termine. Fin dall'inizio abbiamo ampliato notevolmente la possibilità di telefonare con i residenti - anche attraverso le videochiamate - e abbiamo anche cercato di tenere sempre e subito informati i parenti su qualsiasi cosa. Da ieri abbiamo anche creato uno spazio in un container dove è possibile una sorta di "incontro protetto" tra i residenti e i loro parenti. Una parete divisoria in vetro in mezzo al container impedisce possibili infezioni e allo stesso tempo permette il contatto visivo e vocale. Questo è sicuramente un passo importante nella giusta direzione- si noti bene, nel rispetto delle norme esistenti! Ma anche qui la domanda è: per quanto tempo una situazione del genere è accettabile? E quali sono le opzioni alternative?
In questo contesto vorrei anche sottolineare un aspetto particolarmente “inumano” delle attuali normative, ovvero il divieto di far visita anche ai residenti in fin di vita e le attuali condizioni per il funerale. Questa impossibilità di “salutarsi adeguatamente”, con tutto quello che questo comporta è per me una delle cose più gravi. Per questo motivo, il nostro direttore medico, il Dott. Knoflach, ha ora permesso, sotto la sua responsabilità, che nel caso di residenti che sono stati testati due volte negativi e che stanno per morire, l'ingresso dei parenti sia consentito e reso possibile.
Priorità dipendenti:
Occorre dire che il personale delle residenze per anziani e i loro dirigenti stanno facendo un lavoro veramente importante che non potrà mai essere apprezzato abbastanza. Non solo forniscono un'assistenza professionale di alta qualità in condizioni e requisiti di sicurezza estremamente difficili - come l'abbigliamento protettivo - ma garantiscono anche con grande empatia che i residenti della Fondazione Lorenzerhof e i loro parenti siano seguiti e accompagnati in modo umano. Anche in questo caso, la domanda è: per quanto tempo ci si può realisticamente aspettare che continui in questa forma e quali sono le alternative?
Priorità volontari e associazioni sociali nella residenza per anziani:
Negli ultimi anni e decenni siamo riusciti a costruire un'ammirevole rete di attività di volontariato nella struttura, che arricchisce la vita quotidiana dei residenti e - da non dimenticare - facilita anche il lavoro dei professionisti dell'assistenza. Queste attività sono il vero valore aggiunto della nostra residenza per anziani e per questo non potremo mai ringraziare abbastanza tali volontari. Anche questo aspetto si è completamente bloccato negli ultimi due mesi, con nostro grande dispiacere. Anche in questo caso, non sarà facile tornare a una sorta di normalità nel prossimo futuro.
E vorrei concludere sottolineando un altro aspetto problematico: il continuo divieto di ammissione di nuovi residenti. Al Lorenzerhof ci sono al momento 16 posti letto vuoti. Questa regolamentazione, certamente necessaria nella fase acuta della pandemia, sta creando maggiori difficoltà ogni settimana che passa: per le famiglie, soprattutto per quelle che hanno un grave bisogno di assistenza a domicilio e non sono più in grado di fornirla adeguatamente, e che attualmente non hanno nemmeno la possibilità di un centro diurno. Ma anche per le strutture stesse, che sono solo parzialmente ricompensate dalla Provincia per la perdita finanziaria. Anche in questo caso occorre cercare una soluzione ragionevole insieme ai responsabili delle decisioni.
Come vedete, stimati consiglieri comunali, le sfide e le questioni aperte e irrisolte sono molte. Tuttavia, penso che se continuiamo a cercare insieme in modo costruttivo e a lavorare insieme per trovare soluzioni fattibili, eventualmente anche nuove e inedite, saremo in grado di superare anche questa prova.
In questo contesto non è utile naturalmente rivolgersi in modo offensivo e lanciare accuse infondate contro tutti coloro che attualmente stanno impiegando tutte le loro energie per tenere sotto controllo la situazione, soprattutto nelle residenze, e per ottenere, alle condizioni date, i migliori risultati umani e professionali possibili per i residenti. Mi riferisco alle offese e alle insinuazioni infondate che sono state fatte di recente da singoli rappresentanti sindacali e da altre persone nei media e sui social network.
Le paure e le preoccupazioni sono comprensibili e giustificate in questi momenti a volte anche molto traumatici, ma le insinuazioni e le ingiurie lo sono meno, a mio parere.
In questo senso è quindi importante, secondo noi, non solo fornire sempre informazioni tempestive e obiettive su quanto sta accadendo, ma anche adoperarsi per un dialogo costruttivo e uno scambio di opinioni tra tutte le parti interessate. Vi ringrazio quindi di nuovo per questo invito e attendo le vostre domande e i vostri suggerimenti.“
Günter Staffler, presidente della Fondazione Lorenzerhof APSP