Unsere Aufgaben
Il mestiere del Direttore: le fondamenta di un’arte.
di Marco Maffeis, Vicepresidente dell’ ADSA e Direttore del Centro di degenza Domus meridiana di Laives:
In occasione del “Conclave” dell’Associazione Nazionale dei Manager del Sociale (A.N.S.D.I.P.P.) svoltosi in giugno 2009 nell’incantevole scenario di Vallombrosa (Firenze) il tema in discussione era quello del manager/leader. I numerosi dirigenti presenti si sono soffermati sul ruolo dei direttori che lavorano nelle organizzazioni che realizzano servizi alla persona, tra queste anche le Case di riposo ed i Centri di degenza.
Numerosi gli spunti interessanti e molto appassionata la discussione, il tutto a deporre per una definizione di sintesi che trovo particolarmente azzeccata: vero Direttore è colui che dimostra alto senso di responsabilitá, capacitá di essere lá dove è e di esserci a proprio agio. Ma per fare che cosa? Vediamo quanto emerso a Vallombrosa:
Intanto saper conseguire obiettivi in un’organizzazione nel modo piú integrato possibile. Un’arte, questa, di rinascimentale memoria, quella dell’artista di corporazione che possedeva una bottega, gestiva persone, faceva marketing. Obiettivi non solo a breve, ma anche di medio e lungo periodo. Dove a scopo e meta fanno seguito obiettivi a 5-10 anni. Un’organizzazione dotata delle sue componenti hard (un organigramma strutturato su ruoli definiti; una chiara strategia; selezione dei collaboratori basata su capacitá chiave delle singole funzioni), ma anche soft: un sistema di valori dominante; uno stile di leadership, uno staff. Una squadra possibilmente di attacco, non di difesa. Integrata.
Il Direttore, poi, deve essere perfettamente capace di esercitare il proprio potere discrezionale, che non é potere arbitrario. Potere discrezionale verso i collaboratori: saperli dirigere; guidare. Verso sé stesso: fare la cosa giusta. Quello che dobbiamo fare, non quello che ci dicono di fare. Verso i superiori e referenti politici. La capacitá di fare accettare le nostre decisioni, di fare cambiare idea.
Direttore è colui che ottiene risultati grazie alle persone e per se stesso (i propri risultati). Risultati legati ad un sistema premiante basato su fatti incontrovertibili. Incentivi non solo individuali ma anche di gruppo. A capo di un’organizzazione che vive la delega di responsabilitá come un’occasione di crescita del collaboratore, investito di vero e proprio potere decisionale, quindi soddisfatto dei propri risultati. Un Dirigente capace di far girare insieme gli altri e non di girare lui; con la scrivania vuota, al servizio degli altri. A mo’ di piramide rovesciata.
In sintesi, bravo Direttore è quel pilota provetto capace di guidare perfettamente tre macchine. La prima macchina, quella dell’autovalutazione, sulla base del presupposto che per gestire gli altri bisogna prima gestire sé stessi. Conoscere i propri punti di forza e quelli di debolezza; essere schietti con sé stessi e di conseguenza anche con gli altri. La seconda macchina, quella dell’autorealizzazione. Proporsi come persona serena, a proprio agio, resistente alle frustrazioni, in grado di esprimere entusiasmo e positivitá e di trasmettere questo entusiasmo e questa positivitá ai collaboratori. La terza macchina, quella dell’autovalorizzazione. Saper valorizzare il proprio lavoro e quello dei propri collaboratori. Valorizzarsi attraverso quello che si fa, passando dal saper fare al far sapere.
Infine, il risultato piú interessante di tutto il Convegno. La valorizzazione del ruolo del Direttore passa per quello che lui fa (le azioni concrete), per quello che lui dice (con la consapevolezza che comunicare non è la stessa cosa che parlare), per quello che lui sembra (il suo stile; la cultura, lo studio, le letture, l’abbigliamento, sí, anche quello), per quello che lui trasmette: l’ascendente.
Di ascendente bisogna averne tanto. E’ un qualcosa che la persona deve costruirsi e che nessuno ci regala. E’ la capacitá di ottenere ascolto fedele da parte dell’interlocutore. Capacitá che passa per l’essere convinti di quello che si dice con la forza di voler convincere l’altro. Non basta essere convinti, bisogna avere la forza di voler convincere. Non con la sopraffazione, ma con l’intensitá; con l’energia che deriva dalla passione per il proprio lavoro. Stamina pura.
Per concludere, buon Direttore è una persona intensamente convinta di quello che fa e dice. Capace di trasmettere valori, di trascinare. Attenta, curiosa, generosa, rituale, energica, autosufficiente. Capace di realizzare, ferma, sicura di sé. Di grandissima coerenza personale, con grande fiducia negli altri. In grado di predicare bene e razzolare bene. Dando il buon esempio, perché sa che quel che fa il Signore lo fanno poi molti. In una parola, Responsabile.